I VIOLINI DI SANTA VITTORIA [IT]

“DENOMINAZIONE D’ORIGINE POPOLARE”

L’incredibile storia dei musicisti braccianti di Santa Vittoria

Testo e narrazione Orfeo Bossini
Arrangiamenti Davide Bizzarri

Musiche di
AMEDEO BAGNOLI, ARNALDO BAGNOLI, ENEA BAGNOLI, DAVIDE BIZZARRI, ARISTEO CARPI, FABIO ULIANO GRASSELLI, GIUSEPPE VERDI

Eseguite da
I VIOLINI DI SANTA VITTORIA
DAVIDE BIZZARRI – I violino; ORFEO BOSSINI – II violino; ROBERTO MATTIOLI – III violino; CIRO CHIAPPONI – viola; FABIO ULIANO GRASSELLI – contrabbasso

Regia a cura di Paola Bigatto
Produzione ASSOCIAZIONE I VIOLINI DI SANTA VITTORIA

Denominazione d'Origine Popolare

Tra acquitrini, nebbie, e campi di granturco, i braccianti abituati alla fatica misuravano l’esistenza con l’angosciante metro dell’incertezza. Mangiavano polenta, solo polenta; mai un boccone di carne. E morivano di pellagra, folli di dolore, nell’indifferenza di una natura distante e silenziosa. E allora, per guadagnare una dignità umana, ci si poteva inventare di tutto, anche un nuovo modo di vivere e lavorare. Suonare quando il campo è addormentato, durante le feste di carnevale, o per quelle dei santi; suonare sempre e con un unico scopo: costruirsi una vita migliore.
Di quella generazione di eroi sconosciuti, Arnaldo Bagnoli, un violinista popolare, un uomo semplice e nobile al tempo stesso, è stato un alfiere meraviglioso. Arnaldo ce l’ha fatta. Insieme ai suoi fratelli, tutti musicisti, ha dato vita al mitico Concerto Bagnoli, un gruppo d’archi del quale I Violini di Santa Vittoria sono gli eredi spirituali. Raccontiamo per fare i conti con noi stessi, per tessere il filo di un legame esistenziale. In queste vicende di musica, lotta, e fatica, in cui si intersecano gli alfabeti amorosi di una civiltà arcaica, il realismo magico della bassa, e l’orgoglio dei caratteri fieri, abbiamo trovato un motivo di speranza, la possibilità di un nuovo inizio.
Qualcosa in cui credere. (Orfeo Bossini)

IL PAESE DEI CENTO VIOLINI. Nei primi decenni dell’Ottocento si diffondono nelle campagne emiliane nuovi balli di origine popolare. Sono il valzer, la mazurca, la polca. Musiche che arrivano da lontano e che subito innestano le loro melodie, i ritmi, e soprattutto un nuovo modo di fare musica, sul tronco di una cultura arcaica e contadina. Nasce il liscio e a Santa Vittoria di Gualtieri (RE) questa nuova tradizione musicale prende la forma di un fenomeno unico nel suo genere. Si suona con gli strumenti ad arco, in piccoli gruppi orchestrali di cinque elementi che prendono vita quasi in ogni famiglia. Sul finire del secolo questo piccolo borgo ha già assunto i contorni della leggenda, diventando nella grassa immaginazione degli uomini della bassa il Paese dei Cento Violini

LO SPETTACOLO. Le maggior parte delle musiche eseguite, tutte originali, appartengono alla famiglia Bagnoli, una delle più importanti e rappresentative della storia di Santa Vittoria. Sono valzer, mazurche, polche, tanghi, e onestep, scritti tra gli anni venti e trenta del Novecento, ricostruiti come testimonianza del gusto musicale di un’epoca. Un lavoro di arrangiamento che è servito a ridar vita a musiche dimenticate, nel rispetto della loro originaria freschezza. Lo spettacolo si arricchisce anche di un tessuto narrativo che introduce e accompagna passo passo lo spettatore all’interno della vicenda storica. In una sorta di omaggio ai filò di stalla viene snodata la memoria di una terra che non è soltanto uno spazio geografico ma anche e soprattutto un pezzo di cultura del nostro Paese.

STORIA. I Violini di Santa Vittoria sono gli unici rappresentanti di questa memoria musicale. Nascono nel 2001, come parte musicale di un più ampio progetto di recupero storico del ballo liscio reggiano. Tra le loro più importanti partecipazioni a festival e stagioni teatrali sono da segnalare le seguenti:
I Suoni delle Dolomiti 2010 (Molveno, TN), Anteprima Mito Settembre Musica 2011 (Milano), Festival EstEuropaOvest 2012 (Potenza Picena, MC), Villa Ada – Roma Incontra il Mondo 2013 (Roma) Acque&Terre Festival 2013 (Gavardo, BS), Ravenna Festival 2013 (Ravenna); Itinerari Folk Festival 2013 (Trento), Bassa continua – Toni sul Po 2015 (Gualtieri, RE), Di Voci e di Suoni 2015 (Caprarola, VT), Palantonello 2015 (Messina), La Valigia dei Suoni 2016 (Verona), Insolito Festival 2016 (Parma), I Suoni delle Stagioni 2017 (Riva presso Chieri, TO) Rinnòvati Rinnovati 2017 (Siena), Festival della Lentezza 2017 (Colorno, PR), Teatro Sociale di Camogli 2018 (Camogli, GE), Teatro No’hma Pomodoro 2019 (Milano).

“CAFFÈ KAKANIA”

Itinerari sentimentali dal Po al Danubio

Testo e narrazione
ORFEO BOSSINI Arrangiamenti
DAVIDE BIZZARRI Musiche di
ARNALDO BAGNOLI, DAVIDE BIZZARRI, JOHANNES BRAHMS, ARISTEO CARPI, GRYGORAS DINICU, AUGUSTO MIGLIAVACCA, VITTORIO MONTI, TIENNO PATTACINI, JOHANN SCHRAMMEL, GIUSEPPE VERDI
Eseguite da I VIOLINI DI SANTA VITTORIA
DAVIDE BIZZARRI – I violino; ORFEO BOSSINI – II violino; DAVIDE SIMONELLI – III violino; CIRO
CHIAPPONI – viola; FABIO ULIANO GRASSELLI – contrabbasso
Produzione ASSOCIAZIONE I VIOLINI DI SANTA VITTORIA

La Kakania è il vecchio impero austro – ungarico, abitato da genti diverse in uno spazio relativamente piccolo. Anche la bassa è un luogo kakano, una terra di transito dove molti popoli hanno lasciato le loro tracce. Con Caffè Kakania siamo andati alla scoperta delle radici mitteleuropee della musica popolare reggiana. Tra anse danubiane e città ricche di fascino, riproponiamo repertori artistici che sono l’occasione per scoprire la varietà e la ricchezza di un mondo ideale.

SANTA VITTORIA, ovvero Il paese dei cento violini.

Nei primi decenni dell’Ottocento si diffondono nelle campagne emiliane nuovi balli di origine popolare. Sono il valzer, la mazurca, la polca. Musiche che arrivano da lontano e che subito innestano le loro melodie, i ritmi, e soprattutto un nuovo modo di fare musica, sul tronco di una cultura arcaica e contadina. Nasce il liscio e a Santa Vittoria questa nuova tradizione musicale prende la forma di un fenomeno unico nel suo genere. Si suona con gli strumenti ad arco, in piccoli gruppi orchestrali di cinque elementi, simili ai taraf zingari, che prendono vita quasi in ogni famiglia. Sul finire del secolo, questo piccolo borgo avrà già assunto i contorni della leggenda, diventando per gli uomini della bassa il Paese dei Cento Violini

Lo spettacolo

Lo spettacolo, che si compone di brani originali vittoriesi e di pietre miliari del caffè concerto, si arricchisce di un tessuto narrativo che introduce e accompagna passo passo lo spettatore all’interno della vicenda che lega la musica popolare reggiana al mondo mitteleuropeo e gitano. In una sorta di omaggio ai filò di stalla viene snodata la memoria di una terra che non è soltanto uno spazio geografico ma anche e soprattutto un pezzo di cultura del nostro Paese.

CURRICOLO

I Violini di Santa Vittoria sono gli unici rappresentanti di questa memoria musicale. Nascono nel 2001, come parte musicale di un più ampio progetto di recupero storico del ballo liscio reggiano. Tra le loro più importanti partecipazioni a festival e stagioni teatrali sono da segnalare le seguenti:
I Suoni delle Dolomiti 2010 (Molveno, TN), Anteprima Mito Settembre Musica 2011 (Milano), Festival EstEuropaOvest 2012 (Potenza Picena, MC), Villa Ada – Roma Incontra il Mondo 2013 (Roma) Acque&Terre Festival 2013 (Gavardo, BS), Ravenna Festival 2013 (Ravenna); Itinerari Folk Festival 2013 (Trento), Bassa continua – Toni sul Po 2015 (Gualtieri, RE), Di Voci e di Suoni 2015
(Caprarola, VT), Palantonello 2015 (Messina), La Valigia dei Suoni 2016 (Verona), Insolito Festival 2016 (Parma), I Suoni delle Stagioni 2017 (Riva presso Chieri, TO) Rinnòvati Rinnovati 2017 (Siena), Festival della Lentezza 2017 (Colorno, PR), Teatro Sociale di Camogli 2018 (Camogli, GE), Teatro No’hma Pomodoro 2019 (Milano), Sponz Fest (Calitri, AV)