SIMONE BENEVENTI

member of CCCP
(Stradivarus)

IT

WOODEN SONG

Simone Beneventi

Percussionista, premiato con il Leone d’Argento alla Biennale Musica di Venezia 2010 (progetto Repertorio Zero), si esibisce come solista interprete della musica del XX e XXI secolo.

Nel 2012 ha prodotto per la Biennale Musica di Venezia il progetto Golfi d’ombra: un concerto all’interno di un’installazione di 55 strumenti sospesi e video in tempo reale (IanniX) che prende avvio dalla ricostruzione dell’omonima e inedita opera di Romitelli. Il progetto Extended Wood Percussion solo (2017) esplora il rapporto tra oggetti concreti e tecnologia lo-fi digitale su strumenti lignei, in collaborazione con l’ebanista Bussi e diversi compositori.

E’ coordinatore artistico e membro di ZAUM_percussion, dal 2018 ensemble in residence nel Festival Milano Musica.

Ha suonato con le più prestigiose orchestre italiane tra cui Filarmonica della Scala, Filarmonica della Fenice, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro dell’Opera di Roma, Orchestra Mozart di Claudio Abbado, Spiramirabilis.

Ha inciso per diverse etichette discografiche ed è stato trasmesso da numerose radio europee. Attualmente è docente di percussioni al Conservatorio di Sassari.

Simone Beneventi

Percussionist awarded Silver Lion at the 2010 Venice Biennale Musica (Repertorio Zero project), Beneventi performs as a soloist interpreter of 20th and 21st century music.

In 2012 he produced the Golfi d’ombra project for the Venice Music Biennale: a concert within an installation of 55 suspended instruments and real-time video (IanniX) that begins with the reconstruction of the homonymous and unpublished work by Romitelli. The Extended Wood Percussion solo project (2017) explores the relationship between concrete objects and lo-fi digital technology on wooden instruments, in collaboration with the artisan Bussi and several composers.

He artistic coordinator and member of ZAUM_percussion, since 2018 ensemble in residence at Festival Milano Musica.

He has played with the most prestigious Italian orchestras including Filarmonica della Scala, Filarmonica della Fenice, Maggio Musicale Fiorentino, Teatro dell’Opera di Roma, Orchestra Mozart by Claudio Abbado, Spiramirabilis.

He has recorded for several record labels and has been broadcast on numerous European radio stations. He is professor of percussion at the Conservatory of Sassari.

Questo disco per sole percussioni di legno nasce dalla collaborazione con maestri falegnami e compositori invitati a calare il proprio immaginario musicale in un mondo sonoro unico e unitario, disseminato di strumenti ed installazioni sonore prima d’ora inesplorate.

DAVID LANG (1957)

Scraping song (1997/01) for solo percussion – 08’31”

Versione per percussioni di legno approvata dal compositore

SILVIA BORZELLI (1978)

wooden (2015) for marimba (5 octaves), 1 woodblock, 1 logdrum – 10’54’’

Dedicato a Simone Beneventi. Commissione di S.B. con il supporto del Fonds Podium Kunsten.

JOHAN SVENSSON(1983)

One Man Band (2016) for wooden percussion, vibrators and air instruments [1 performer] – 16’08”

Dedicato a Simone Beneventi. Commissione di S.B. con il supporto di Helge Ax:son Johnsons stiftelse (Sweden).

RICCARDO NOVA (1960)

ā (grammatica del delirio) (2017) for wooden percussion and electronic sounds – 19’36”

Dedicato a Simone Beneventi.

Commissione della Fondazione I Teatri di Reggio Emilia – Festival Aperto.

Tutti i brani sono in Prima Incisione Assoluta.

I testi del libretto sono a cura di Michele Coralli.

NINE BELLS

Tom Johnson

Composta nel 1979, Nine Bells esplora le molteplici combinazioni di 9 campane sospese in una griglia 3 × 3, dove ogni campana è situata a circa 2 metri di distanza dalle altre. La musica è prodotta dai rintocchi delle campane, seguendo precisi percorsi intorno all’installazione. Il pezzo induce quindi a camminare moltissimo, più o meno rapidamente, e il rumore dei passi è parte integrante dell’opera. Esplorando sistematicamente tutti i possibili percorsi, dal momento che il percussionista colpisce ogni campana al suo passaggio, ne risultano anche tutte le possibili melodie. La performance è allo stesso tempo un esercizio fisico piuttosto impegnativo per il performer ma anche un evento di grande impatto visivo per il pubblico. Come in molte sue opere, la teoria e la pratica diventano un tutt’uno per nulla astratto: la struttura del pezzo si vede e si sente allo stesso tempo.

“(…) In Nine Bells, camminando intorno alle mie campane, la logica adottata è sopratutto geometrica, la quale è molto più facile da osservare che da sentire: visualizzando prima le rotazioni, quindi calcolando la sequenza delle note, sono riuscito a trovare una logica rigorosa e udibile per ciascuno dei nove movimenti. Più tardi, durante l’esecuzione di questo pezzo, ho a volte avuto una sensazione molto strana; dopo aver suonato la prima nota, muovendo il piede sinistro subito all’inizio del primo ciclo, l’esperienza è stata molto diversa da quella
dell’esecuzione di qualsiasi altro tipo di musica: è stata la sensazione di cominciare qualcosa di completamente inevitabile, qualcosa che non riuscivo a smettere, ed era chiaro che i miei piedi stavano per portarmi attraverso la sequenza, anche se la mia memoria falliva, o se sopraggiungeva la stanchezza, o se il pubblico se n’era già andato. Ero una specie di burattino guidato da una certa inevitabile logica musicale-geometrica che aveva poco a che fare con la mia forza di volontà. Si potrebbe dire che ero diventato solamente una macchina, ma è stata un’esperienza molto piacevole.” (Tom Johnson)